lunedì 11 marzo 2013

Silvio Liotta e il triplo salto della quaglia


Se c'è una cosa che ci manca è la memoria, lo hanno dimostrato milioni di italiani il 24 febbraio scorso, e continueremo a dimenticare troppo velocemente, io ho una giustificazione almeno, all'epoca dei fatti che vi racconterò avevo 17 anni e a tutto pensavo, meno che a queste cose.

Se chiedete alla stragrande maggioranza degli italiani perché è caduto il primo governo Prodi vi risponderanno che Rifondazione Comunista togliendo l'appoggio esterno che dava l'ha fatto cadere. In realtà le cose sono andate diversamente.

Ok mi rendo conto che sto parlando di fatti risalenti a 15 anni fa, ma è singolare, vedere come la storia si ripete sempre e nessuno dice niente

Stavo preparando un post sull'analisi del voto della sinistra radicale, che vi riproporrò tra qualche giorno, e spulciando un po' su internet qua e la mi sono imbattuto nella storia di Silvio (guarda caso) Liotta. questo qui nella fotografia. A me piace far vedere la gente in faccia. 

Contestualizziamo il tutto, siamo a metà degli anni 90, Silvio Liotta, cremasco di origini siciliane, lascia l'assemblea regionale siciliana, di cui era segretario con una super liquidazione. La lascia per tentare l'avventura politica a livello nazionale. Entra in parlamento con Forza Italia nel 1996, che perde le elezioni. Nel gennaio 1997, Liotta, entra a far parte del movimento di Dini Rinnovamento Italiano, nel governo Prodi aveva 3 ministri (Esteri, Lavoro e Commercio Estero) e 2 sottosegretari. Liotta Rimane li fino alla sua espulsione. Viene espulso successivamente alla mancata di fiducia al governo Prodi, il suo mancato voto di fiducia sarà quello determinante, un po' come fu Mastella per il secondo governo Prodi. Liotta dichiarerà di non aver mai incontrato di persona o quanto meno di non aver ricevuto offerte o pressioni Berlusoni, ma ci sono articoli e ricostruzioni giornalistiche dove ci sono i virgolettati del nano malefico che dichiara che aveva chiamato uno ad uno i fuoriusciti da Forza Italia per convincerli a far cadere Prodi. Silvio Liotta, dopo la sua espulsione ritorna nella casa delle libertà e viene eletto in un seggio sicuro, al parlamento. Dove ci rimarrà fino al 2006, fino a quando non ha maturato una bella pensione da oltre 6500 euro al mese, che si vanno a sommare ad altro per un lordo di euro 14 mila 500.

Convincere e Corrompere sono due termini sostanzialmente differenti ma due facce della stessa medaglia. E' convincere offrire una rielezione certa in parlamento? La storia si ripete anno dopo anno, legislatura dopo legislatura, vedi Liotta, Scilipoti, Razzi, De Gregorio, ripeto, questo è convincersi o farsi corrompere?

E mi domando, concludendo, è tanto difficile fare una piccola leggina di una riga, che dica "in caso in cui un parlamentare cambi partito durante una legislatura, per opportunità politica, e a tutela della sua onorabilità, oltre che per fugare qualsiasi dubbio o qualsiasi sospetto, non è esso eleggibile nelle successive legislature", è così difficile? Io penso che con queste poche righe il parlamento si libererebbe dello scilipotismo dilagante. E sono convinto che non ci sarebberò i confusi che in due anni fanno il doppio, talvolta triplo salto della quaglia. Cominceremmo così anche a  togliere gli argomenti a Grillo. 

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