sabato 20 aprile 2013

Un Voto a 5 stelle.

A quanto pare c'è il nome nuovo per l'Italia.

Il nome nuovo è Giorgio Napolitano. quasi 88 anni. L'uomo che ha trascinato il Pd con le sue scelte pessime in questa situazione. Gli ultimi 3 anni di quest'uomo sono stati disastrosi. Il culmine è stato ovviamente l'incarico a Monti, poi abbiamo visto quello che è stato, e che ha ridato la linfa vitale a Berlusconi che sarebbe stato spazzato via con una semplicissima tornata elettorale nel 2011. Spazzato via; e invece è ancora li. Con la scelta di oggi ha vinto la politica dell'arrocco. Loro sono li, sotto assedio, c'è tutto un mondo fuori che invoca il cambiamento, si parla di rottamatori, e la risposta a questo cambiamento sono Napolitano e i saggi. La verità è che in questa nazione manca il coraggio. Mentre sto scrivendo queste poche righe la cosa che mi colpisce sono le facce dei parlamentari del PD. Tutti contenti, tutti felici, il loro fallimento è epocale, i più intelligenti, quelli che capiscono stanno in silenzio e evitano le telecamere. I più stupidi invece vanno in televisione a dire che Napolitano è la scelta migliore possibile. Diventa necessario fare scelte drastiche. La mia scelta drastica la spiego qui. Domani e dopodomani andremo a votare per le regionali. Avevo deciso, per la prima volta in vita mia di non partecipare al voto. Ma questa di oggi è troppo grande. Il modo di dire no a queste porcherie è votare, senza se e senza ma, il Movimento a 5 stelle. vi giuro che mi costa molto e lo farò col cuore spezzato, sono obiettivamente invotabili pure loro. Ma PD e PDL devono beccarsi una musata ancora maggiore di quella che hanno preso dalle elezioni di febbraio. Non andando a votare vincerebbe Tondo e quindi vincerebbe nuovamente Berlusconi. Pensateci prima di disertare le urne, popolo di sinistra.

Mandiamoli a casa tutti, non perchè lo dice Grillo, ma perchè se lo meritano di essere mandati a casa.

Buona Fortuna.

Partito De..funto.


Non potevo esimermi dallo scrivere con calma la mia opinione sulla fine mesta del Partito Democratico. 

Adesso premete il tasto play.



Me li immagino così, vi descrivo la scena. Ore 23.30 di venerdì 19 Aprile, Pierluigi Bersani ha appena annunciato le sue dimissioni dalla segreteria del PD, con una frase da leader dimezzato ma che mi è piaciuta molto. "uno su quattro di voi è un traditore", sembrava un po' Gesù Cristo (Uno di voi mi tradirà). Quell'uno su quattro ha i baffi e i capelli bianchi e non è attualmente in parlamento. Bersani dunque se ne va e con lui se ne andranno a breve Rosy Bindi (curioso come sia passata nel giro di qualche mese da una delle poche che si opponeva furiosamente al Berlusconismo a simbolo della casta, bisognerebbe fare una seria riflessione sul modo di agire di Renzi), se ne andranno i Franceschini, i Violante, le Finocchiaro. Se ne andranno anche a fine mandato i Fassino, e così via. Tutti insieme, sotto la pioggia, saliranno su una barca ormeggiata su un fiume, scompariranno nella nebbia e non li vedremo più. e tra loro, mentre se ne andranno, canteranno "This is the end, beautiful friend; This is the end, my only friend, the end; Our elaborate plans, the end; Of everything that stands; the end. No safety or surprise, the end; I'll never look into your eyes, Again".

Se ne andranno dunque, ci sono stati da sempre, ma è successa quella cosa che diceva giovedì scorso l'Annunziata, a Servizio pubblico "Sembra la fine di un film western che dura da 20 anni, e ora sono alla resa dei conti finale". Come dice Grillo è che sono tutti morti e non lo sanno. Ora lo sanno eccome.


In questo tutti contro questi, ora l'unica soluzione è trascinare nel baratro anche tutto il partito, spaccandosi in due, eliminando l'apparato, consegnando, quasi certamente nuovamente l'Italia a Berlusconi. La pensavo diversamente fino a qualche giorno fa, ma questa figuraccia, peggiore alla famigerata macchina da guerra di Occhettiana memoria, crea solo questo possibile scenario. ahimè. 

Questo libera certamente il posto a Renzi (il vero vincitore di questa fase), ma soprattuto a Civati, unica mente pensante attualmente presente nel partito democratico, perchè in questo disastroso momento (per loro) lui spicca in un marasma di mediocrità.



Il problema è che si sta eleggendo il presidente della repubblica. E le soluzioni sono tre. Ma c'è una quarta che vi metto in fondo e che credo sia per il PD l'opzione salva faccia.

Opzione uno. Baffi e Capelli Bianchi è un nome che il Pdl e Monti eleggerebbero subito. I voti forse ci sarebbero, però perchè chi ha affossato il progetto Prodi dovrebbe ricevere i voti del partito? Si creerebbe una situazione simile a quella di ieri. E poi oggettivamente non sarebbe giusto che l'unico vincitore di questa guerra sia D'Alema, passerebbe alla storia l'uomo che ha distrutto la sinistra italiana.


Opzione due. Perchè non Rodotà si legge. Rodotà (che sarebbe una buona scelta, a mio avviso) non ha i numeri. Si può provare a fargli fare un giro per la conta, ma è un percorso difficilissimo. Ora un leader del PD serio lo farebbe sicuramente. Così si creerebbe un ponte di dialogo col M5s

Opzione tre. Abbassare completamente la testa e lasciare le scelte al centro. Ci sarebbe il nome della Cancellieri, ma potrebbero proporre qualcos'altro. D'altronde avrai pure il 49% dei voti, ma li stai gestendo un po' male. 


Opzione quattro. Percorso post Rodotà. Bruciando il nome di Rodotà, quindi dopo aver verificato la mancanza dei numeri. Una soluzione proponibile e votabile anche da loro, ma anche da gente del Pdl è Emma Bonino. Che io attualmente reputo la candidatura forte, nonostante sia sotto traccia, presente sulla scena. Emma Bonino a me non piace, ma non ne parla nessuno e sarebbe un segnale. Questa è l'opzione salva faccia. Il m5s il nome della Bonino ve l'ha buttato li nella lista delle primarie. E sarebbe un  metodo diverso rispetto alla candidatura di Prodi. 

Finora si sta verificando, anche se non nelle proporzioni e dimensioni numeriche, tutto quello che prevedevo. Io prevedo e ne do la prova, oggi, la soluzione quattro, anche se, prende piede l'idea di lasciare tutto li, fermo, costringendo il pessimo Napolitano ad un nuovo mandato. Ma questa è la soluzione per farli star ancora un pochino nel palazzo e rimandare la scena della barca che sparisce.

Buona Fortuna.